La rivoluzione dei codici a barre ...



Qualcuno di noi si è accorto dei codici a barre ultimamente, con il loro avvento anche nei cellulari . Eppure quella dei codici a barre è stata in maniera silenziosa una delle rivoluzioni tecnologiche più importanti cominciata all'inizio degli anni ottanta . Chi lavora nell'industria sicuramente ne ha a che fare ogni giorno. Non c'è per esempio movimento logistico di merce che non sia accompagnato da uno di questi misteriosi codici a barrette o a quadratini bianchi e neri .
Nella vita quotidiana li troviamo su tutte le merci . Per esempio al supermercato dove facciamo la spesa . L'uso di questi codici permette al supermercato di :
- Leggere velocemente le informazioni dei prodotti per ore e senza sbagli. Pensiamo alla cassiera.
- Abbinare il codice letto a un prezzo e quindi prezzare tutti gli articoli simultaneamente e centralmente evitando la RI etichettatura di tutta la merce ad ogni variazione di costo.
- Tenere a costi ridottissimi la contabilità delle merci vendute e di quelle che restano a magazzino.

Ne esistono di diversi tipi . In prima battuta distinguiamoli in codici lineari o 1D e codici bidimensionali 2D . I primi sono una sequenza in linea di barrette bianche e nere di diverso spessore , i secondi hanno generalmente la forma di un quadrato il cui interno è composto da punti più o meno grandi , sempre bianchi e neri .
Un esempio di questi ultimi sono appunto i famosi codici QR (quick response) citati ad inizio articolo che ripresi dal nostro cellulare ci connettono ad esempio con un sito internet.


esempio codici a barre


Cosa è veramente un codice a barre o barcode ?

Possiamo dire che i codici a barre sono un metodo diverso per codificare lettere e numeri utilizzando una sequenza di neri e bianchi.
I metodi di questa codifica si sono diversificati parecchio, poiché i vari settori dell'industria hanno personalizzato negli anni le codifiche a secondo delle loro esigenze specifiche. Esistono quindi standard particolari per il settore farmaceutico, per l'automotive o per le poste americane ad esempio.
Vi sarà capitato ad esempio di sentire parlare di codice 39 e codice 128 . Qual è la differenza ?
Il codice 39 è uno standard storico nato tra i primi e in grado di codificare sia cifre che caratteri alfanumerici. Deve il suo nome al fatto che ogni carattere è codificato utilizzando nove elementi di cui 3 larghi e 6 stretti. Lo standard 128 può definirsi invece più moderno e efficiente. Include nel suo set gli alfanumerici e alcuni caratteri speciali come i segni di punteggiatura. E' in grado di fare una codifica più compressa soprattutto con i numerici e riducendo gli spazi utilizzati.

Ma allora quale tipo di barcode dovremmo usare nella nostra applicazione ?

Dipende da quante informazioni volete contenere nel barcode. Dipende dagli spazi fisici che disponete per applicare il codice sul prodotto. Dipende, poi anche dal settore dell'industria in cui operate , a volte questo fattore comporta già una scelta obbligata.
Se volete maggiori dettagli a questo riguardo potete approfondire l'argomento scaricando la guida sotto allegata.